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ECCO LE IMMAGINI IN VERSIONE INTEGRALE DELLA CONFERENZA STAMPA TENUTASI IERI MATTINA AL TEATRO SAN BABILA DI MILANO.
IL DIRETTORE GENNARO D’AVANZO HA INCONTRATO I GIORNALISTI E GLI AMICI CHE HANNO VOLUTO ESPRIMERE LA LORO SOLIDARIETA’ PER QUANTO STA ACCADENDO A UNO DEI SIMBOLI DELLA CULTURA MILANESE E ITALIANA.
SCHIERATI IN PRIMA FILA I 16 DIPENDENTI DEL TEATRO SAN BABILA CHE RISCHIANO, DA UN GIORNO ALL’ALTRO, DI RESTARE A CASA.
Sono intervenuti: Edmondo Capecelatro, scrittore e promotore – insieme al cantante Arturo Testa – del “Comitato pro Teatro San Babila” a nome del quale è in corso una raccolta firme che sarà presentata alle istituzioni, grandi assenti in un evento così importante; Carmine Abagnale, consigliere comunale. Fu lui, l’anno scorso, a candidarlo per “L’Ambrogino D’Oro”, uno dei massimi riconoscimenti per la città di Milano; Renato Converso, attore, che esprime il suo sdegno per la situazione di crisi che il Teatro San Babila sta vivendo.
Presenti anche molti amici e collaboratori di Gennaro D’Avanzo, abbiamo intervistato – oltre allo stesso direttore Gennaro D’Avanzo – Maria Piera Quadri, la cui mamma vide nascere e crescere il Teatro San Babila, nello specifico con la direzione proprio di D’Avanzo; Walter Di Gemma, cantautore e cabarettista milanese, amico di Gennaro D’Avanzo col quale è spesso impegnato in spettacoli; Arturo Testa, cantante; Edmondo Capecelatro, scrittore e amico di Gennaro D’Avanzo.
“Il nostro intento è quello di salvaguardare la cultura. Il Teatro San Babila, dagli anni ’60 è immagine di quella Milanodabere, frizzante, che oggi non esiste più. E’ il testimone di un’epoca, in un periodo come quello che stiamo attraversando in cui siamo privi di persone che sappiano farsi promotori della cultura. Noi non vogliamo che un luogo come questo, con la sua importanza, possa col tempo trasformarsi in un ennesimo supermercato o atelier di moda. Ci muoveremo in primis con le istituzioni, perché si possa rivedere l’esecutività immediata dello sfratto, che lascerebbe a casa 16 persone, e bisogna anche pensare ai più di 300 abbonati che hanno già prenotato i loro posti in sala. Se possibile cercheremo di individuare anche un’altra sala che possa essere degna di ospitare il nome del Teatro San Babila.”
Siamo riusciti a parlare anche con il Monsignor Alessandro Gandini.
Il parroco che anni fa ha preso la decisione si sfrattare il Teatro San Babila, costringendolo in anni di cause e ricorsi, 16 mesi fa – dopo la vittoria di Gennaro D’Avanzo – aveva dichiarato che non avrebbe ricorso in appello. Pochi giorni fa la sorpresa e il ribaltamento della situazione. Immediato non solo lo sconforto ma la rabbia di tutti coloro che hanno creduto nella giustizia, ma ieri mattina il parroco si è premurato di tranquillizzare chiunque si sia convinto che in un periodo così difficile per il lavoro e per la cultura ci saranno licenziamenti e cambi d’uso per il Teatro.
Un cortesissimo e pacato Monsignor Gandini ci riceve, ma non vuole essere ripreso: “A dispetto di quanto il signor D’Avanzo continua a dire, io non ho intenzione di chiudere il Teatro, né di licenziare nessuno. L’attività teatrale continuerà con dei teatro-forum e ho già decine di candidature di persone che vorrebbero gestire il Teatro San Babila al posto di Gennaro D’Avanzo. Non ho altro da dire… sono il proprietario, in quanto parroco, e ho il diritto di decidere come far gestire il mio Teatro.”