FEDERICA FERRETTI, UN’ARTISTA A TUTTO TONDO. CONOSCIAMOLA INSIEME!

10303451_297511263749411_6726913804195455261_nBuongiorno Federica, grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. E’ raro incontrare una persona che abbia un percorso così ricco di esperienze come il tuo. Musica, cinema, pittura, libri e cos’altro ci riservi…?

Buongiorno a te Viola, grazie della fiducia e della stima che troverai di certo ricambiate. Difficile risponderti,  forse perché,  in realtà, mi sento così piena di vita, entusiasmo, gioia di essere ed esistere, che avrei voglia di cimentarmi ancora in mille altre discipline. Perciò, non so ancora dirti cosa farò, davvero, da grande. Torno invece a confessare che devo tutto alla famiglia, lo ripeto pressoché ad ogni intervista. I miei genitori sono stati molto lungimiranti, capendo che, percorrere solo la strada musicale, nel tempo, si sarebbe rivelato un errore di formazione. Mi hanno supportata, allora, nello studio universitario, dopo il liceo classico, dove però non ho incontrato mai il favore delle mie insegnanti di Lettere. Strano a dirsi, vero? Mi ricordo che ce n’era una che ha scalpitato più di tutti gli addetti ai lavori per …“imbrigliarmi”. Senza riuscirci, per fortuna! Nel frattempo, sentivo che le parole non mi sarebbero bastate a raccontare il mio mondo; autoritrattomi sono dedicata al disegno, effettuando il passaggio ai colori quando ho incontrato il famoso pittore teramano Sandro Melarangelo. Uno dei personaggi abruzzesi più eclettici e soprattutto un docente  oltremodo ricco di umanità. Ovvero una di quelle persone che mi hanno convinto a proseguire. Ad ascoltare, cioè, la mia coscienza artistica. È nato, di lì a poco, il mio primo libro, “Il canto del cigno rosso”, che è stato concepito proprio come un contenitore di linguaggi: un romanzo epistolare dove la musicalità della parola, veniva completata dalla poetica delle stanze, veri quadri a matita, in cui si sviluppava, senza circoscrivere, una storia a parte. Ne sono arrivati altri, di racconti e poi libri, tra cui “La Luna Scricchiola”: prendendo spunto da una storia vera, narro dell’amore impossibile tra due amanti virtuali. Questo, però, è stato solo l’inizio di un’avventura artistica e creativa sfociata nel romanzo on-line, una nuova forma espressiva da me inventata. Notato persino dalla giornalista Rai Rita Rocca, oltre che da Marta Ajò e Francesco Alberoni, il romanzo on-line è stato ospitato per circa un anno e mezzo sul blog de ilcorrieredellasera.it “Nel cuore di Roma”, dalla collega Ester Palma. Ma non finisce qui.

lamiapremiazione-ad-ascoli la giornata ascolana del 25 novembre...     

Cosa ha significato per te ricevere un premio nel giorno simbolo del 25 Novembre? 

Ho appena ricevuto la menzione speciale nel Concorso “I colori delle Donne”, indetto dalla CPO  della Provincia di Ascoli,  per il monologo Sirena di terra.  Verrà inserito nella straordinaria antologia che stanno appositamente preparando.  Tutto ciò ha significato dare corpo alle mie parole: infatti il racconto veniva letto, in sede di esame, separato da tutti gli altri dati anagrafici. La mia Sirena ha perciò  vinto due volte, perché ha trovato accoglimento in una giornata tanto importante, quella internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita  tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, dall’Onu. E poi perché, come accennavo, è stata premiata indipendentemente dal fatto che si sapesse mi appartenesse. A riprova che era valido di per sé, senza bisogno di sfruttare la mia “notorietà”. Cos’altro potrebbe desiderare uno scrittore? Intanto, non riesco proprio a deporre la penna! Sono diventata giornalista e, nel cassetto, ho già pronto un altro romanzo…

ff_40Quale anima prevale in questo universo artistico? Qual è stato il momento in cui hai capito che questa era la tua strada?

Non posso negare che la mia inclinazione per la musica sia una componente fortemente condizionante rispetto alle altre propensioni. Se rifletti con me, ti accorgerai tu stessa che il concetto di cromatismo, ad esempio, lo ritroviamo pure in pittura. Come vedi, non c’è un confine o limite netto a delineare il perimetro delle stanze nella mia anima. Mi interessano ora, le immagini in movimento. Mi hanno chiesto un soggetto cinematografico, infatti ci sto lavorando da un po’. Comunque,  la cinepresa mi affascina da sempre, complice la tecnologia e tanta, tanta immaginazione.  Non posso rivelare  di più. Ho scritto sin da piccola, perché, essendo timida, ho sempre temuto di arrossire nell’esprimere i miei sentimenti. Poi, d’un tratto, mi sono accorta che, nel cuore, avevo mille cunicoli, popolato ognuno di mille sussurri, o sibili, a seconda delle stagioni, dell’umore. Mi sono ascoltata. Amo molto il silenzio: perché mi concede l’immensa opportunità di ritrovarmi in mezzo al mio muscolo cardiaco. Da musicista, conosco bene il senso delle pause. Danno respiro, provocano meraviglia nello spettatore, quasi costretto a “ritrovarsi” a sua volta, specie quando arrivino inaspettate. Perché non sfruttare quel momento pure nella quotidianità? Per tendere l’orecchio al farfugliare dell’anima?

Hai mai avuto ripensamenti? Oppure occasioni di sconforto…

C’è molto di vero nelle mie storie, proprio in quanto sono il frutto di tali momenti. Attimi in cui il cielo sembra crollarti addosso, e schiacciarti senza alcuna via di fuga. Ho imparato a metabolizzare quella sensazione di “sconfitta”proprio attraverso la scrittura. Di cui si dovrebbe approfittare più spesso, vista l’invasione del rumore nelle nostre vite. Dal vociare nella metro, nei centri commerciali, fino a quello della rete, in cui ci si accorge che la luna, come ti accennavo,  sa scricchiolare. Sto tornando con un’altra storia a prova di pelle. Un insieme di emozioni che avrebbero potuto falcidiarmi. E invece, le ho brandite come l’arma più potente nei confronti del destino. Che ti toglie, è vero, ma se riesci ad analizzare il tuo percorso fino ad allora, puoi trarne delle lezioni. E rincominciare a volare, pure con un’ala sola. Parola del cigno rosso d’Abruzzo.

Col tuo lavoro di giornalista, oltre che di scrittrice, hai avuto occasione di intervistare grandissimi personaggi, in vari ambiti. A quale di queste interviste sei più legata e perché?

Non sento di favorire qualcuno a discapito di qualcun’altro. Ritengo che ognuno degli immensi personaggi con cui ho avuto l’onore di potermi confrontare,  abbia lasciato impresso nel mio animo il suo segno indelebile. Alcuni si sono rivelati  meteore, eppure penso che nessuno di noi sia in diritto di negare il proprio sostegno ad un emergente. Sarà poi il pubblico a decidere, a seconda dell’evoluzione. Ho potuto raccogliere le testimonianze di autori e musicisti come Mogol, Roberto Cacciapaglia, Antonello De Sanctis, il pianista conterraneo Carlo Grante, fino a raggiungere Paolo Buonvino o Gualtiero Cesarini. Avendo poi iniziato a “girare” il resto del giornale, mi sono imbattuta in storie forti come quelle raccolte da Carmelo Sardo, il giornalista del Tg5 che è stato appena premiato allo Sciascia, insieme a Malerba, appunto, l’ergastolano Giuseppe Grassonelli. Non solo Italia, non solo Italiani, tra cui il metateista Davide Foschi: soprattutto grazie alla cura della Rubrica “Le eccellenze“,  mi sono spesso fermata a discutere con alcuni degli abruzzesi più noti. Donne e uomini di rara sensibilità, che mi hanno “istruita” ulteriormente sulla bellezza della mia terra. Una terra dai mille volti svelati anche grazie a Confidenze, la testata Mondadori che mi ha ospitata nelle proprie  Rubriche,  Io ci sono stata e Bello a sapersi. Ho difatti potuto mostrare alcune della facce d’Abruzzo,  tra le sue contraddizioni (i Musp aquilani nel 5 anniversario del terremoto) e tradizioni (la notte dei Faugni atriani). Ma, in entrambi i casi e per le motivazioni più diverse,  non smettono di urlare dentro.

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Arriviamo al blog di Cantocignorosso: come si è evoluta la tua carriera? C’è un nesso con le tue storie?

Ti stai riferendo all’ iniziativa che sto promuovendo in qualità di “donna di cultura”.  Insieme a tante altre “donne d’autore”, le definisco così, abbiamo ritrovato il senso della loro anima, con campagne che a mano a mano si rivelano sempre, purtroppo, dall’attualità sconvolgente. Dopo “Riprendiamoci la voce” avviata come autrice di fanpage, ho avviato “Le amiche della Luna”,  visto che sono  da sempre molto attenta a lottare per la conquista della pari opportunità: che sia vera, tangibile, e non solo banalmente sbandierata! Si tratta di “valide alleate lungo il mio cammino, Donne da cui le Donne imparano quotidianamente a Riprendersi la voce, e che hanno deciso di sposare questa causa nobilissima, “lottare non solo a Marzo”. Sì, c’è un nesso tangibile, concreto. Ispirandomi alla storia di Alberta, la protagonista del mio ultimo romanzo edito, dilaniata tra la quotidianità e il desiderio di cambiarla, modificarla, edificarla su basi più solide, concrete, più gratificanti per una donna come tante, innamorata dell’amore. Tra coloro che hanno aderito, personaggi del calibro della conduttrice televisiva  Ilaria Moscato, l’attrice Sara Ricci impegnata proprio in questi giorni con l’uscita de “Il leone di vetro”, appena presentato a Venezia, o ancora Dorina Forti, la famosa make up artist, Susanna Barbaglia , vicedirettore di Confidenze e DM.

Dicci quello che non hai mai rivelato…

Ti riferisci al mio blog neonato ”Tutto quello che non ti ho detto”, in cui mi sono spinta oltre e, riprendendo l’idea delle pari opportunità, ho chiesto anche ai colleghi maschietti di collaborare, in nome proprio del raggiungimento di una vera parità tra i sessi.  Sono scesi in campo penne come Alessandro Zaltron, Giampaolo Serino, e a sorpresa, l’ennesimo conterraneo che, ormai, ci invidiano ovunque, Alessandro Angelozzi, lo stilista di Elisabetta Canalis nel suo giorno più bello… leggere per credere!

Sei molto legata alla tua terra, cosa ti porti dentro, nel tuo lavoro che ti consente anche di conoscere tanti luoghi diversi, delle tue tradizioni, della tua famiglia…

Tutto, praticamente ogni respiro, ogni sussulto, ogni fragilità. E infine tutta la combattività di gente che si divide tra la conservazione di una storia millenaria e la volontà di andare oltre. “Forti e gentili”, al contempo, siamo quasi preveggenti nell’assecondare la prossima evoluzione. Potrei portare mille esempi di conterranei che ce l’hanno fatta. Il colore brunito della terra d’Abruzzo, strega…

Abbiamo detto che ti muovi con disinvoltura in tanti rami dell’arte, quasi tutti potremmo dire. Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere una carriera come la tua?

Non vorrei apparire scontata nel ripetermi pure in questo caso: studiate, formatevi, aprite la mente ad ogni tipo di commistione artistica, culturale, senza avere mai paura di rimanere contaminati. Arriverà il momento in cui  il vostro sempre più “voluminoso” bagaglio di “sapere” potrà tornarvi utile. Rimanendo comunque umili, perché “il sapiente” è pur sempre colui che sa di non sapere.

Federica Ferretti chi è?

Federica Ferretti è una donna che vive  emozionandosi ad ogni istante. Che crede nelle potenzialità del futuro quando le sue fondamenta siano state poste, ben salde, nel presente. Una donna che non smetterà mai di cimentarsi nel concretizzare i suoi sogni della notte. Rischiando di realizzarli, come sta succedendo.

©E20WebTv2014

ARTE: CISKY VINCE IL PREMIO MUR’ART 2014 A BARI

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Il pittore Francesco Gabriele, più conosciuto come Cisky, ha preso parte, classificandosi al primo posto, al premio “Mur’art”, un concorso d’arte indetto dalla Provincia di Bari, cui hanno partecipato ben 107 artisti. Il giovane artista barese, classe 1981, oltre che pittore è anche decoratore e grande viaggiatore, sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Oltre alla produzione di opere su tela, si cimenta spesso nella decorazione di vecchi mobili e complementi d’arredo, con qualche incursione nella “street art”. L’inaugurazione della mostra si è tenuta nei locali dell’ex Palazzo delle Poste di Bari, davvero colmi di visitatori. Un’accoglienza calorosissima, dunque, che l’artista ha enormemente apprezzato, come si può apprendere dalle parole che ha pubblicato il giorno successivo su facebook: “Cosa dire? Forse con la mente più fresca credo d’aver capito qualcosina (…). Ho capito che c’è gente che non mi stima solo con le parole, ma anche con i fatti, con gli occhi, con la mente e con il cuore, ho capito che l’emozione non è facile da gestire quando ti si apre un mondo inedito sotto i piedi, ho capito che firmare autografi è strano, imbarazzante ma anche buffo e divertente, ho capito che visti dall’alto in quella sala circolare, eravamo tanti atomi in movimento nella nostra personalissima molecola, ho capito che eravamo la vita e lo saremo ancora a lungo, ho capito che mi viene abbastanza facile individuare e fare una distinzione fra chi non c’era ma c’era comunque col cuore, e chi non c’era ma non c’era e basta (…)”. Chi fosse interessato a seguire le attività di Cisky, può visitare la pagina: www.facebook.com/ciskypop.

 

Maria Grazia Lamonaca

PIADINASI PRESENTA “PIAD’ART”. FABIORAMA IL PRIMO ARTISTA IN MOSTRA

Piad’Art è il nuovo appuntamento firmato Piadinasi Milano.

La piadineria in viale Regina Margherita 14, apre ai suoi clienti la offre ai suoi clienti la nuova formula artistica: uno speciale menu gustato davanti alle opere di FabioRama,

artista milanese già presente con alcuni lavori nel locale.

“Chi l’ha detto che non si possa fare arte anche in una piadineria?” Così spiega Savi Arbola, presidente dell’associazione Ponte degli Artisti e socio del locale. “L’intento del nostro locale è di avvicinare i giovani al mondo dell’arte, ma senza nessun discorso retorico o accademico… Mentre sono al tavolo, in una serata tra amici, potranno ammirare i quadri dei nostri artisti, il primo dei quali è FabioRama, in arte Fiuto – irriverente e surreale. Siamo partiti un po’ in sordina ma l’esperimento è stato molto ben accolto.”

Il successo di Piad’Art replica giovedì 20 marzo, dalle 19 in poi. Sarà possibile incontrare l’artista, contribuire all’opera collettiva che è sempre più affollata di dediche e disegni, acquistare una delle sue opere e avere accesso a quella che è stata ormai ribattezzata “F(i)ùcina d’artista”, in un’atmosfera assolutamente unica.

Chi passa la serata al Piadinasi, troverà un piccolo buffet di benvenuto e potrà avere in omaggio, con lo speciale “Menu Fiutino”, un multiplo d’artista a scelta!

L’eposizione di FabioRama, sarà visitabile al Piadinasi fino al 1°aprile.

Piad’Art è su Facebook, aggiornato con foto e iniziative.

PIAD’ART con… FabioRama

Stasera!!!
Vi aspettiamo 🙂

fiutoartv

Piad’Art è il nuovo appuntamento firmato Piadinasi.
Il sapore di un piada in compagnia mentre gustiamo le opere di FabioRama, artista milanese già presente con alcuni lavori nel locale.
L’appuntamento è per giovedì 27 febbraio, dalle 19 in poi e sarà possibile prenotare le opere per un dare un tocco di originalità alla propria casa o un regalo speciale!
Le opere di FabioRama saranno in mostra fino al 9 marzo.

Piad'Art  Fiuto

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FESTIVAL DI SANREMO, EMBLEMA DI UN’OFFESA AL NOSTRO PAESE

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Alla fine posso dire di aver visto abbastanza di questo 64° Festival di Sanremo. Quello che nel mio passato rappresentava un appuntamento immancabile torna, a spizzichi e bocconi, in questi ultimi anni. Dopo averlo ignorato totalmente dal 2002 in poi, avendo toccato con mano cosa si nasconde dietro i labirinti delle selezioni, le mie espirazioni hanno preso un’altra strada. Non meno sognatrice, ma più riflessiva, posata, attenta ad analizzare certe logiche di mercato/spettacolo. Guardando il Festival quest’anno – a parte osservazioni su evidentissime scelte filocomplottiste – ho avuto la certezza del “perché Sanremo non sia più Sanremo”. Credo che quando un evento raggiunge un’importanza tale, diventando un’istituzione, l’errore più grande sia modificarne la struttura, complicarlo, arricchirlo (in realtà impoverendolo) di inframezzi ora mielosi, ora politici, ora retorici, ora simil comici. A partire dai conduttori, il Festival di Sanremo è diventata l’ennesima trasmissione di Varietà che imperversa nella televisione. Quelle trasmissioni dove tutto fa brodo, dove più roba c’è più la gente non ascolta le canzoni. Grave mancanza, quella di relegare a elemento di contorno quella che doveva essere la sostanza: la musica italiana. Ci potrebbe essere da ragionare anche su quanta musica passi per italiana, pur non avendone neppure una particella, di questa caratteristica. Ma questo fa parte di una naturale evoluzione, forse… Mi chiedo perché chi può davvero condurre una manifestazione come questa venga messo da parte in favore di volti vuoti e incapaci. Checchésenedica, per una manifestazione come questa ci vuole un conduttore tradizionale, che sappia essere innovativo nel modo, ma che non faccia diventare la kermesse un’inutile festa di Capodanno dove vince chi si ubriaca di più. Perché il Festival è finito davvero, quando su quel palco è salita Simona Ventura. Affidare Sanremo, nella conduzione, a chi ha bisogno di altre persone e di seguire un copione di un altro mondo/settore, che garantisca il successo perché già collaudato, è un’offesa per ciò che Sanremo ha rappresentato. Sanremo è finito con Pippo Baudo, con Mike Bongiorno. Certamente piace o non piace. Certamente le manfrine sono sempre esistite e non è mai stato puro come sembrava. Ma accidenti, salviamo almeno la faccia… In un periodo come questo, in cui risollevare l’economia potrebbe anche voler dire restituire dignità a un monumento del nostro “Costume&Società”. Abbiamo perso credibilità in tutto, non siamo capaci di mantenerla neppure nello svago. Capisco Fiorello, che è un signor uomo di spettacolo, che si rifiuta di farsi maciullare per una settimana dai critici e dai giornalisti, perché conosce il valore del suo lavoro. Perché questo è un lavoro dove ci si butta con passione e non tanto per. Capisco quando vede la sua carriera finita, perché nonostante la sua bravura, non potrà decidere pressoché nulla accettando di condurre questo scempio che Sanremo è diventato. E penso ai tanti ragazzi, che sognano di diventare qualcuno, e che ancora non sanno che saranno messi davanti a una difficilissima scelta: guardarsi allo specchio senza vergognarsi, o guardarsi allo specchio senza capire davvero cosa gli stiano facendo fare. Mi piacerebbe poter dire, a uno a uno, che i pochi soldi che si hanno bisogna tenerli stretti, non darli a nessuno in cambio di improbabili vittorie, non svendere la propria passione per una notorietà che dura il tempo di uno schiocco di dita. Oggi ci sei, non perché lo meriti ma perché hanno deciso che è il tuo turno. Domani non ci sei più, lo hanno deciso loro e tu dovrai essere forte per non crollare sotto il castello che tu stesso ti sei costruito. Poi ci sono quelli che anche sentimentalmente individuano la persona “giusta”, oppure quelli che mettono in piedi una bella favoletta per far credere che sia tutto successo per caso, così qualche altro poveraccio può pensare che prima o poi sarà il suo turno. Purtroppo nulla succede per caso, in questo ambiente e a così alti livelli. Sono tutte scelte/imposizioni mascherate da scelte. A volte lo capisci subito. A volte ti rovini per sempre la vita.

Fabio Rama, T.T.T. (THE TUBE THEORY)

Da oggi fino al 13 marzo, Fiuto in mostra a Venezia !!!

fiutoartv

3D GALLERY

presenta

extraMOENIA project

Fabio Rama

T.T.T. (the tube theory)

a cura di

Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno

presentazione critica a cura di Gaetano Salerno

venerdì 21 febbraio 2014 , ore 19.00

Nuovo appuntamento presso la 3D Gallery di Venezia Mestre con la rassegna extraMOENIA,

progetto di ricerca ideato e curato da Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno, in collaborazione con Mismomatic e Segnoperenne, focalizzato sull’indagine e sulla documentazione del rapporto

tra arte e vita, tra finzione e realtà, tra artista e spazio interno/ spazio esterno della galleria.

extraMOENIA apre la galleria alla città e la città ritrova all’interno del luogo espositivo la naturale estensione della propria identità, lasciandosi contaminare dalle forme umane e naturali che

sussistono pure esterne ai circuiti artistici, in attesa di essere intercettate, esplorate ed esposte.

extraMOENIA vuole infatti instaurare scambi logici e significativi tra differenti registri culturali, quello…

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MILANO FOR SYRIA E L’IDEA DI UNA GUIDA TURISTICA MILANESE

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  1. Vi comunichiamo con piacere una nuova iniziativa nata in questi giorni, dopo il successo dell’inaugurazione della mostra “Milano for Syria”, visitabile fino al 18 gennaio presso lo Spazio Seicentro di via Savona 99.
    Un percorso nella Milano da scoprire, con la guida turistica Elena Brunoli, sostenitrice dell’Associazione “Ponte degli artisti e oltre”.
    Ringraziamo sin da ora chi vorrà dare spazio a…lla notizia.

    Milano, 13 gennaio 2014
    Dopo il successo della giornata inaugurale di “Milano for Syria”, l’evento benefico organizzato dall’Associazione Ponte degli artisti e oltre, in collaborazione con Auxilia
    Onlus e promossa dal cinereporter RAI Sebastiano Nino Fezza, siamo felici di annunciare un’iniziativa collaterale nata dalla guida turistica Elena Brunoli, che a sostegno
    della manifestazione propone ­ per sabato 18 gennaio alle ore 10 ­ un tour in zona PortaNuova/Garibaldi/Isola, che intreccia le testimonianze della Milano di ieri con le
    spettacolari novità della città proiettata verso Expo2015.
    Lungo un piacevole percorso tra l’antica chiusa sul “naviglio” scomparso e la scintillante guglia del grattacielo più alto d’Italia, tra il fashion hotel nell’antica stazione e il
    sogno verde del Bosco Verticale, i partecipanti daranno alla loro esplorazione urbana un senso particolare.
    I proventi del tour verranno devoluti a “Milano for Syria”, per sostenere i costi di trasporto degli aiuti.

    Ritrovo: fermata MM2 Moscova, mezzanino
    Orario: sabato 18 gennaio, ore 10.00
    Durata: 2 ore e mezzo circa
    Costo: € 10 a persona.
    In caso di pioggia il tour verrà cancellato

    E’ necessario comunicare via e­mail la propria adesione (specificando il numero dei partecipanti) all’indirizzo elena.brunoli@fastwebnet.it. Per motivi pratici la
    partecipazione sarà limitata alle prime 30 persone iscritte, che riceveranno e­mail di conferma.
    Ricordiamo che il 18 gennaio è l’ultimo giorno utile per visitare la mostra allo Spazio Seicentro e acquistare le opere donate dagli artisti in favore dei bambini siriani,
    vittime di un conflitto che ha già fatto più di 100000 vittime.

PRENDEVA IL TRENO PER NON ESSERE DA MENO

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COMUNICATO STAMPA

“Associazione culturale San Babila” di Gennaro D’Avanzo presenta

al “POLITEATRO” Viale Lucania 18 Milano (MM3 gialla Corvetto)

Giovedì 16 Dicembre ore 21:00

lo spettacolo musicale liberamente ispirato alle canzoni di Enzo Jannacci

PRENDEVA IL TRENO PER NON ESSERE DA MENO

PRENDEVA IL TRENO PER NON ESSERE DA MENO

di MARCO CASTELLI

con MARCO CASTELLI – STEFANO GULANI – CRISTIAN FURII

MARCO ANDREA CARNELLI – CIANLUCA “FELIPE” BERETTA

Uno spettacolo che ripercorre le canzoni più significative della carriera di Enzo Jannacci, canzoni che parlano di quei personaggi “perdenti” alla ricerca di un riscatto o anche soltanto di una seconda possibilità, personaggi che interagiscono con i musicisti potendo così raccontare la loro storia. Sul palco si alternano due modalità espressive, da un lato quattro polistrumentisti che cambieranno e si scambieranno gli strumenti ad ogni canzone guidandoci all’interno della storia delle canzoni e del suo autore, dall’ altro un attore, Gianluca “Felipe” Beretta (Zelig Off, Central Station) che impersonificherà di volta in volta i protagonisti delle canzoni, per ottenere atmosfere differenti e dare dinamicità alla rappresentazione, che da semplice recital diventa un vero e proprio spettacolo teatrale. Lo spettacolo è scritto e diretto da Marco Castelli, un cantautore con all’ attivo centinaia di concerti in Italia e all’ estero, in teatri, locali e festival, ha pubblicato quattro album e ha partecipato al Festival della Musica di Mantova. Marco Castelli (pianoforte e voce) è accompagnato dai suoi fedelissimi musicisti: STEFANO GULANI fisarmonica, mandola, concertina, cori – CRISTIAN FURINI contrabbasso, cori – MARCO ANDREA CARNELLI percussioni, chitarra acustica, cori.

PREZZI e CONVENZIONI: € 25,00 poltronissima intero – € 18,00 poltronissima ridotto € 15,00 poltrona intero € 12,00 poltrona ridotto

Ufficio Stampa: Tel. 02/84140790 – ufficiostampa@teatrosanbabila.it